Raccontiamo il Natale, ogni anno. Lo raccontiamo come una favola, ma è una “storia”. Sempre la stessa da duemila anni. Ma ogni anno risveglia sentimenti e poesia, ed accarezza le più struggenti emozioni umane. E poi ci sono gli auguri, quelli scambiati perché sia un Natale… bello! Per chi: bello? Per chi ha compreso il Natale, quello vero, o chi lo confonde con le sue scenografie più azzardate? Fatte di rincorse e sfide per aggiudicarsi il premio “Natalino dell’anno”, come miglior comparsa che ha fatto del Natale il palcoscenico della sua sfrenata creatività decorativa! E ritorna ancora il Natale, quello di strade illuminate da passeggiare con accurata spensieratezza e fiera stravaganza. E ritorna ancora il Natale, quello filmato dalle reclame più coinvolgenti, dove la fantasia sembra accelerarsi su se stessa per un corsa interminabile verso l’elaborazione di idee sempre più nuove perché sia un Natale… economicamente persuasivo, buono da mangiare! E ritorna il Natale, fatto di sfavillanti luccichii dorati!
È Natale? Raccontiamo il Natale, ogni anno. Lo raccontiamo come una favola, ma è una “storia”. È un evento dove il protagonista non è il Natale. Andiamolo a cercare… Lui, il protagonista. Quello vero! Che non è un addobbo raffinato o un pandorino prelibato, ma l’Emmanule, il Dio-con-noi. E Lui non sta nelle strade accuratamente illuminate, ne nel riflesso di mille luci colorate… Lui ti attende lì dove si spengono li luci del mondo per lasciarti illuminare dalla sua luce; Lui è lì dove la dolcezza di un buon dolce natalizia cede il passo alla bontà di una carità eterna; Lui è lì e ti aspetta… perché sia Natale anche per te… un Natale dove è possibile vedere la vita che nasce: quella vera! E così ritorna il Natale e ritornano gli auguri, ma questa volta di felicità… e forse, almeno per quest’anno, auguri per un Natale dove regna la cultura della vita, dell’integrazione, del rispetto, dell’accoglienza, dell’attenzione all’altro!
A tutti voi: grazie e buon Natale!
don Piero