Don Piero, il parroco che canta la fede (rivista il MIO PAPA)

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tratta da ILMIOPAPA

30-Parroco-Don-Piero-300x296Non ha peli sulla lingua don Piero Nestola quando ci dice: «Parlare di periferie esistenziale non è semplice». Bisognerebbe avere ben chiaro il concetto (lui parla di «intervallo o lo spazio morale») che si dà al termine “periferia” premette.

«Sicuramente la mia comunità parrocchiale presenta esempi di periferie dovuti soprattutto alla povertà di mezzi economici e culturali. Tuttavia, ritengo che gradualmente ne stia crescendo un altra periferia non meno grave: l’indifferenza religiosa che conduce verso uno stile di vita sostanzialmente ateo, anche se a parole ci si definisce cristiani». 

Pugliese doc quasi 46enne, è sacerdote dal ’98 e da quasi 7 anni parroco della comunità di San Gabriele dell’Addolorata a Gallipoli, in provincia di Lecce. 

Dopo essere stato responsabile giovani dell’Azione cattolica della parrocchia Beata Vergine Maria del Rosario a Copertino (sempre in provincia di Lecce), e aver intrapreso gli studi universitari nella facoltà di ingegneria informatica presso l’Università del Salento, Piero inizia un percorso vocazionale guidato dai padri rogazionisti di Bari; così matura in lui la scelta di diventare sacerdote ed entra nel Seminario teologico di Molfetta.

Il 24 settembre 1998 viene ordinato presbitero dal vescovo Vittorio Fusco. Cresce intanto la sua passione per la musica e per annunciare il Vangelo compone canzoni, musical e spettacoli a tema religioso. Con un gruppo di giovani crea una “piazza” musicale come luogo di incontro e testimonianza di fede attraverso i concerti: nascono così gli Agorà, che sostengono tanti progetti di solidarietà animando eventi, feste religiose, iniziative culturali.

In parrocchia incoraggia e promuove l’esperienza del coro polifonico. «Al momento sto dando particolare rilievo agli ambiti della pastorale delle famiglie, senza tralasciare l’importanza dell’iniziazione cristiana dei ragazzi», riferisce don Nestola. A cui piacerebbe tanto vedere personalmente papa Francesco, «ma soprattutto mi piacerebbe poter scambiare con lui alcuni riflessioni e considerazioni così come si fa tra amici: so che questo è impossibile… Sono felice perché ci aiuta a comprendere qual è il volto vero di Dio».